mercoledì, agosto 31, 2005

Viva la tecnologia!

"Il giappone.. questa terra remota piena di tecnologia.
Sicuramente fa' le scarpe all'italia", ecco il pensiero di mediomen (come chi scrive questo post..)

Poi arrivi a Tokyo, e magari passi nell area di Korin-Choo (quartiere di Tokyo animato da negozi di moto.. ricambi, accessoristica, abbigliamento, etc..) e ti imbatti su pezzi di tecnologia come questi.. e ti incominci a chiedere.. ma sono tutte cosi' le moto?

Da noi andavano negli anni 70...

Va be' andiamo avanti.. e ti imbatti in un mega-store 7 piani di.. TUTTO! Andiamo rapidamente al piano dei caschi (Arai venduti come pezzi di pane.. ). Peccato che ce ne siano 3 di piani dedicati ai beneamati Helmets: 1 per i caschi integrali, 1 per i caschi stile Sturm-Truppen (ma che si puo' andare in giro con sti gusci di noce??), 1 per i caschi aperti aerografati!

Belli eh? Costo.. trascurabile! Look.. molto ma molto avanti! Ma.. se vedeste di cosa sono fatti.. Da noi non sarebbero nemmeno consentiti per andare in bicicletta...

Bonaaaaaa

mercoledì, agosto 03, 2005

La saga dell'occhio a mandorla

Localita': Utsunomiya, Sala mensa R&D Honda.
Ore 10, meeting con il tizio che mi deve scorrazzare di qua e di la' per gli uffici.Siamo seduti tranquilli a berci un aiscoffi... come lo chiamano loro. Parte il sistema di filodiffusione dove una signorina con voce suadente dice chissache'. Chiedo lumi al mio traghettatore: la tizia sta riportando i risultati di Formula 1! Fico dico io!(oppure cooollll).. quasi il paradiso di ogni appassionato!
Al che gli chiedo: qual' e' l'ordine di arrivo? E lui:' ci dicono solo il piazzamento dei piloti Honda!'
Vaaaa BeeeeEEEeeNNeee!

Ore 12.30, sempre solita sala mensa (non immaginatevi una sala mensa striminzita.. ma piu' o meno qualcosa che si avvicina a qualche campo da calcio..). E' finalmente ora di mangiare, il pranzo per loro.. la colazione per me.. che sono ancora un po' sballato per il jet-lag.
Mi prendo la cosa che a vista sembra meno pericolosa da mangiare.. e mi siedo con gli altri.. quando tutto ad un tratto.. le circa 200 televisioni sparse di qua e di la.. incominciano a trasmettere la gara (sempre di F1)! Non ci credo.. un sogno.. (penso li per li). Distrattamente cerco di seguire un po' la telecronaca.. anche se qualche cosa mi sembra strana.. inquadrano sempre le baraonda! Ehhhh! Ebbene si' la censura aveva colpito anche questa trasmissione!
E' come se alla fiat in sala mensa trasmettessero sempre le gare di F1 facendo vedere solo le ferrari!!.. (magari gli anni scorsi andava bene.. ma quest'anno.. sai che palle.. non sai mai chi ha vinto.. arrivando a piu' di 1 minuto dal vincitore...)
Oppure.. e' come se dessero sempre le partite della Juventus.. censurando tutti i rigori inventati.. o le proteste delle squadre avversarie!!!
UN SOGNO!!
Fiat ti prego ascolta questa preghiera... diventa un po' come la honda!!

IMPARZIALE

lunedì, agosto 01, 2005

Direttamente dal Giappone..

Ce l'abbiamo fatta, dopo 12 ore estenuanti di volo.. estenuanti più che altro per Davide che ha dovuto sopportare le mie crisi di panico ad ogni minima turbolenza.. (vi dico solo che mi sudavano anche le piante dei piedi.. immaginatevi la meraviglia..), dopo non aver dormito per non so quante ore.. praticamente due gg.. siamo arrivati.. nella terra dell’afa e dell’umidità.
Condizioni del volo: stretti come delle sardine, il problema più che altro non sussisteva per me ma per Davide che poverino, va bene che altezza mezza bellezza.. ma in queste situazioni è un’arma che si ritorce contro: si è fatto 12 ore accartocciato come un foglio di carta, con le ginocchia che gli facevano il solletico alle tonsille.. quando siamo arrivati l’ho praticamente dovuto scastrare dalla poltrona. Quelli davanti a noi invece (ovviamente alti un metro e.. va beh, lasciamo stare), erano seduti accanto all’ uscita di emergenza, comodi come pascià.. le ingiustizie della vita.
Le prime impressioni hanno cominciato a delinearsi una volta arrivati a Tokyo, perché fino a lì niente di che.. l’aeroporto sembrava quello di Milano Linate, con le stesse piastrelle e le stesse linee gialle, se non fosse per le scritte un pochino strane che c’erano in giro.. non propriamente comprensibili. Appena arrivati a Tokyo, saliti in superficie per cambiare il treno, dal Narita Express allo Shinkasen.. che ci avrebbe portati a Utsunomiya, siamo stati investiti da un’ondata di caldo inimmaginabile.. un’afa che non si sente nemmeno nel centro di Milano il giorno di Ferragosto.. sembrava di respirare direttamente dal bocchettone dell’asciugacapelli, ovviamente accesso alla massima temperatura. E a questo forno dobbiamo abituarci, dato che il caldo non molla un attimo.. .
Arrivati a Utsunomiya, ci siamo immediatamente fiondati in hotel.. per un riposino.. di 6 ore.
Quando siamo arrivati in albergo, dopo il check-in la hostess ci ha accompagnati all’ascensore.. e lì ho avuto il mio primo vero inchino originale giapponese. La tizia si è piegata in due come un libro, si è praticamente toccata le ginocchia con la punta del naso.. arrivata ad una inclinazione di 45 gradi pensavo che fosse finita lì e invece.. andava giù e giù e giù ancora, fino a quando davvero non poteva fare altro che fermarsi. Io mi sono anche sentita in imbarazzo, perché volevo ricambiare, ma non potevo.. non ho la stessa mobilità.. chissà come fa.. faranno dei corsi di “inchino profondo”? io credo che resterei bloccata a metà.. il problema è che ti dovresti inchinare ai saluti, quando entri/esci dal ristorante, dai negozi, quando scendi a fare colazione.. ragazzi, se torno con la schiena dilaniata.. sapete il perché. E poi la gentilezza.. infinita: se passi davanti alla reception e la receptionist sta parlando al telefono, interrompe la telefonata per salutarti (poi cosa dica non lo so.. non si capisce una mazza.. magari sta infamando.. e ti fa anche il sorrisino.)
E così è arrivata anche la mia prima cena giapponese. Non ho mai riso così tanto. Abbiamo trovato un ristorantino non lontano dall’albergo, molto carino.. deve essere un posto cooooool a Utsunomiya. Prima cosa: quando entri, ti fanno togliere le scarpe e te le fanno lasciare in un armadietto rigorosamente di legno. In Italia ti fanno lasciare la borsa, qui le scarpe. Ognuno ha le proprie, che vi devo dire. Ma mi domando: se ti puzzano i piedi che fai? A parte l’imbarazzo, ma prova a mangiare con sotto il naso la puzza di piedi del vicino. Per fortuna vicino a noi si erano lavati tutti accuratamente.. anche noi eravamo in regola. Meno male, niente figuracce.. per il momento. Ci assegnano il tavolo.. ma si può chiamare tavolo una cosa di legno a poco più dell’altezza dei piedi, dove per entrare ti devi infilare le gambe in un buco che sta sotto? Sei seduto sul pavimento e davanti hai il tavolo. Senza contare che i legno dove cammini è scivolosissimo.. lo passeranno con la cera milioni di volte.. infatti io mi stavo per addobbare sul tavolo, causa l’accoppiata del scivolosissimo legno con i calzini di cotone. Come pattinare sul ghiaccio.
Bene, ci siamo seduti ma porc.. non ci sono le posate! E cosa mi aspettavo? Sono in Giappone, si mangia rigorosamente con le bacchette. Bene, c’è sempre qualcosa di imparare. Apriamo il menu, e per fortuna tutto è fotografato (chiedere la spiegazione in inglese mi sembrava troppo). Il problema è capire ad esempio le uova che vedi di quale strano animale sono, il pesce o la carne di cosa sono.. ma non bisogna andare troppo per il sottile e ordiniamo del Sushimi (Sushi: pesce crudo addobbato con salse, salsine, alghe e chissà cos’altro; Sushimi pesce crudo e basta. Meglio andare sul tradizionale per ora), poi prendiamo un fritto di non so cosa (poi scopriamo che sono delle patate.. molto buone) e una coca. Ah, lo sapevate che quando si fa un brindisi si dice “Campai”? Campai? Ma non è un po’ macabro? Dà di trapassato.. beh, se fate un brindisi, non tenete tutte le mani bene in vista..
Arriva il Sushimi e.. cacchio, è buono.. se lo mangi con un pochino di salsa di soia va che è una meraviglia. Certo, fa un po’ senso pensare che stai mangiando del pesce crudo.. proprio io che ho schifo anche solamente a pulire il pesce.. mi domando mia zia.. che odia il pesce. Qui morirebbe di fame. Ma c’è il problema delle bacchette.. snervanti. Continuo a perdere la posizione.. mi scivolano le dita, le incrocio, schizzo roba da tutte le parti.. accanto a noi c’erano due giapponesi che secondo me se la ridevano di brutto.. mi venivano i crampi alle mani! È troppo una cosa innaturale! Una bella forchetta.. che vi costa.. e poi il pesce così crudo.. buono ma non è che sia ‘sto gusto.. scusate, non fate la pasta alla amatriciana? No? Peccato.. dopo ‘sto viaggio ci stava anche bene.. dai.. non faccio la sozzona e mi abituo al mio Sushimi.. pensiamo alla linea, dai. Comunque la cena tutto bene, prendiamo anche un po’ di carne.. spiedini.. di cosa non me lo chiedete.. di certo non c’erano le salsicce di finocchiona che troviamo dal nostro macellaio di fiducia, ma va bene.. sempre che non stiamo mangiando cani o gatti, ma questo non lo sapremo mai. Meglio chiudere gli occhi e aprire la bocca.. ma state attenti alle bacchette, altrimenti vi accecate. Alla fine ordiniamo anche una mousse credo al cioccolato.. (il pesce non è che mi avesse riempito.. sapete della capacità del mio stomaco, quando ha visto i pezzettini di Sushimi si è fatto una sonora risata..) nel frattempo mi chiedevo con cosa avrei mangiato la mousse.. con le bacchette? Ma siamo pazzi? Finisco tra un mese! E invece quando arriva la cameriera c’è una meravigliosa luce di immenso sul piattino della mousse.. un cucchiaino, il simbolo della civiltà occidentale, il profumo di casa.. sono commossa.. una lacrimuccia di commozione.. e via a mangiare la mousse.. con il CUCCHIAINOOOOOO!!!!!Che gioia.. mi sentivo un po’ a casa.. con quel piccolo pezzettino di acciaio, così freddo al tatto.. ma che può farti sentire meno la lontananza.. può farti sentire a casa.. come una piccola cosa può renderti la giornata diversa.. sono cose che fanno piacere, soprattutto dopo che hai cercato di mangiare con bacchette per 2 ore senza riuscire a saziarti.. cosa credete di tirare su con delle bacchette? Ma solamente se siete dei neofiti di questo strano attrezzo. Sì perché loro, i giapponesi, dovete vedere cosa si mangiano con quelle cosine. Ho visto una ragazza accanto a noi che ha preso un pezzo di non so cosa.. chiamarlo pezzo è sbagliato.. diciamo che si è accollata un brontosauro intero, ha aperto la sua boccuccia di rose.. e se l’è trangugiato in un solo boccone!!!Ma dove lo avrà nascosto poi? Si è slogata la mandibola per 30 minuti prima di finire di masticarlo.. quella dolce e tenera ragazza. Porca vacca!Ha finito la cena in 10 secondi netti.. finito nel piatto, ma nella sua bocca c’era ancora tutto. Credo che abbia finito di masticare tutto questa mattina per colazione.
Alla fine della cena siamo tornati in albergo, Davide poverino ha attaccato a lavorare.. io ho attaccato a dormire. Ed è un peccato che Davide abbia in ballo le cose del lavoro, ma alla fine è la motivazione per cui siamo venuti.. diciamo che sono il bagaglio a mano di questa meravigliosa esperienza. Vado in giro con gli occhi sbarrati davanti a ogni cosa.. è tutto così diverso, i colori, le luci, la gente.. anche l’atmosfera è diversa, l’aria è un po’ giallastra, come le facce di chi vive qui. Non so se vi è mai capitato quando guardate i servizi al telegiornale su queste parti, che sembra che la luce sia strana, con un colore strano.. e pensate che sia l’effetto della televisione, e invece è proprio così. Mi sembra di essere finita in un servizio del telegiornale, in un cartone animato manga.. qui è tutto pieno di quei disegnini strani, nei negozi, nelle strade.
Fine I puntata.. a domani!!